Progetto Fotografico “Fu così che ti vidi” di Emanuele Bencivenga

Ci chiamarono tutti Alda
di Fabio Appetito
con Giulia Santilli
Progetto Fotografico “Fu così che ti vidi” di Emanuele Bencivenga

Un ringraziamento speciale a Marco Guadagno

Venerdì 18 – Sabato 19 Gennaio ore 20.00
Domenica 20 Gennaio ore 17.00

Altrove Teatro Studio – Via Giorgio Scalia, 53

 
Conoscere Alda Merini è un’esperienza unica e irripetibile. Entriamo dunque in punta di piedi e con grande umiltà in questa “casuniverso” della grande poetessa italiana. Respiriamo insieme a lei, fermiamo il nostro battito e navighiamo nel suo passato dagli illuminanti bipolarismi. Uno spettacolo intimo che conduce lo spettatore nell’inferno del manicomio, in una sorta di piccolo girone dantesco, in una notte qualunque che appartiene non solo ad Alda Merini, ma a tutti noi.
Alle parole dette si alternano silenzi, sguardi, sussurri, urla, immagini della sua mente e il fumo delle sue sigarette. Sorrisi, piccoli segni somatici, simboli che creano una magia impalpabile che si tuffa nella poesia fino a evocare il passato, i ricordi e a toccare le nostre corde più recondite. Una voce che diventa infinite voci che rimbalzano negli spigoli della mente. Attraverso le sue ombrose e ironiche riflessioni, filtriamo i suoi rimpianti: la musica, il ballo, l’amore, la speranza di vita. Le parole, con nonchalance e distacco, si trasformano in proiettili che colpiscono dritti al cuore suscitando disturbo, inquietudine, interrogativi e soprattutto commozione.

Farsi chiamare tutti con lo stesso nome, farsi chiamare tutti “Alda”, è un monito, un tentativo di spezzare quel confine labile tra finzione teatrale e realtà e lasciarci convincere che anche il più inconcepibile dei dolori ha una motivazione concreta e reale. In una continua alternanza tra momenti di lucidità e pazzia, l’esperienza manicomiale diventa un pretesto per parlare della vita, dell’amore, della speranza poiché: «se si vuole vivere più volte, bisogna morire più volte».

Per tutte le informazioni riguardanti lo spettacolo è possibile scrivere all’Altrove Teatro Studio all’indirizzo ipensieridellaltrove@gmail.com o contattare telefonicamente il 339 8175904.